Autore Vincenzo Vita
Marta era una ragazza vivace e attenta alle tendenze. Non appena aveva visto le pubblicità dell'ultimo modello di smartphone appena uscito, era stata letteralmente folgorata. Il design elegante, le funzionalità all'avanguardia, la promessa di una fotocamera eccezionale: tutto in quell'oggetto scintillante le sembrava indispensabile per sentirsi al passo con i tempi, per non rimanere indietro rispetto ai suoi amici e colleghi.
Nonostante il prezzo elevato, ben oltre le sue attuali possibilità economiche, Marta non esitò. La fretta di possedere quell'oggetto del desiderio era troppo forte. Senza pensarci troppo, si recò nel negozio di elettronica e sottoscrisse un finanziamento a rate. Le sembrò la soluzione perfetta: piccole quote mensili che non avrebbero gravato troppo sul suo stipendio. In quel momento, l'unica cosa che contava era stringere tra le mani il suo nuovo smartphone.
Nei primi giorni, Marta fu al settimo cielo. Il nuovo smartphone era effettivamente performante e alla moda. Si sentiva osservata e ammirata, proprio come sperava. Scattava foto a ogni occasione, postava storie sui social media, si godeva la fluidità del sistema operativo. La rata mensile le sembrava un piccolo prezzo da pagare per tutta quella gratificazione immediata.
Tuttavia, ben presto, la realtà iniziò a farsi sentire, come un fastidioso eco. Ogni mese, quando arrivava la scadenza della rata, Marta provava un piccolo senso di fastidio. Si rese conto che quella somma, sottratta al suo budget, la costringeva a rinunciare a piccole gioie quotidiane: un caffè in più con le amiche, un libro che le interessava, un biglietto per un concerto. Quelle piccole privazioni, accumulate nel tempo, iniziarono a pesare più del piacere iniziale dell'ultimo smartphone.
Un giorno, Marta fece un semplice calcolo. Sommò tutte le rate che avrebbe dovuto pagare per estinguere il finanziamento e vi aggiunse gli interessi, una voce che inizialmente aveva quasi ignorato, presa dalla foga dell'acquisto. Il risultato la lasciò sbalordita. Alla fine, avrebbe pagato lo smartphone quasi il doppio del suo prezzo di listino. Non solo si sarebbe privata di piccole gioie presenti per mesi, ma avrebbe anche speso una fortuna in interessi per un oggetto che, nel frattempo, avrebbe già iniziato a diventare obsoleto.
La sua amica Giulia, più oculata nella gestione del denaro, le fece notare quanto quel desiderio impulsivo l'avesse portata a pagare un "prezzo" ben più alto del valore reale dello smartphone. "Hai rinunciato a tante piccole felicità immediate per inseguire un'immagine," le disse Giulia con dolcezza. "Ti hanno convinta che possedere l'ultimo modello ti avrebbe reso più importante, ma la vera importanza non si misura da un telefono."
Le parole di Giulia fecero breccia nel cuore di Marta. Si rese conto di quanto fosse stata influenzata dal marketing e dalla pressione sociale a possedere l'oggetto del momento. Aveva agito d'impulso, senza valutare le reali conseguenze finanziarie e senza considerare se quel costoso smartphone fosse davvero una necessità o solo un desiderio passeggero.
Nei mesi successivi, Marta imparò una lezione preziosa sul prezzo della fretta. Ogni volta che sentiva l'impulso di comprare qualcosa di costoso senza pensarci, si fermava un attimo a riflettere. Si chiedeva se quell'oggetto fosse davvero necessario o solo un desiderio momentaneo alimentato dalla pubblicità. Si immaginava le piccole gioie a cui avrebbe dovuto rinunciare per pagarlo e il costo totale, interessi inclusi.
Iniziò a praticare la "regola dei giorni": prima di acquistare un oggetto non essenziale, si imponeva di aspettare almeno qualche giorno, a volte anche una settimana. Spesso, in quel lasso di tempo, il desiderio si affievoliva, e si rendeva conto di poter vivere benissimo anche senza quell'acquisto impulsivo.
Marta comprese che la fretta era una nemica subdola, soprattutto quando si trattava di denaro. La smania di possedere subito qualcosa ci impedisce di valutare razionalmente il suo vero costo, non solo in termini economici immediati, ma anche in termini di rinunce future e di interessi da pagare. Aveva imparato che la vera importanza non risiede nell'avere l'ultimo modello di smartphone, ma nella capacità di gestire il proprio denaro con saggezza e di godersi le piccole gioie del presente senza compromettere il proprio futuro finanziario. Da quel giorno, Marta divenne più paziente e riflessiva nelle sue decisioni d'acquisto, imparando che spesso, aspettare qualche giorno prima di comprare un oggetto, significa risparmiare denaro e, soprattutto, evitare di pagare un prezzo troppo alto per un desiderio troppo di fretta.
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