La Bolla del Mississippi 1720

Pubblicato il 12 luglio 2025 alle ore 08:00
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Autore Vincenzo Vita

Immagina un'epoca in cui la speranza di un futuro ricco si scontra con la frenesia della speculazione, portando un'intera nazione sull'orlo del baratro finanziario. Questo è esattamente ciò che accadde in Francia tra il 1719 e il 1720 con la famigerata Bolla della Compagnia del Mississippi, una storia di ambizione, innovazione monetaria e un rovinoso crollo.

Al centro di questa vertiginosa avventura c'era John Law, un brillante e controverso finanziere scozzese. In un periodo in cui la Francia era economicamente esausta dalle guerre di Luigi XIV e gravata da un debito pubblico enorme, Law propose una soluzione rivoluzionaria: sostituire la moneta metallica (oro e argento) con la carta moneta e basare la ricchezza della nazione sulle vastissime e promittenti risorse delle colonie francesi in Louisiana, lungo il fiume Mississippi.

L'Ascesa Vertiginosa

Il suo strumento fu la "Compagnie d'Occident", poi rinominata "Compagnie du Mississippi", una holding che acquisì il monopolio del commercio e dello sviluppo della Louisiana. Law promise agli investitori profitti stratosferici, derivanti dalle miniere d'oro e d'argento che si diceva abbondassero in quelle terre lontane e misteriose.

La sua strategia fu geniale e, per un po', incredibilmente efficace:

  • Innovazione Monetaria: Law, in qualità di Controllore Generale delle Finanze di Francia, emise quantità massicce di carta moneta tramite la Banca Generale (di sua proprietà, poi nazionalizzata come Banca Reale). Questa liquidità inondò il mercato, rendendo il denaro facile da ottenere.
  • Aumento della Domanda: I facili prestiti concessi dalla Banca Reale potevano essere usati per comprare le azioni della Compagnia del Mississippi. La domanda per queste azioni esplose.
  • Ciclo Virtuoso (apparente): Più le azioni salivano, più la gente voleva comprarle, alimentando la speculazione. Tutti volevano un pezzo di quel "sogno americano" che prometteva ricchezze inimmaginabili. La sede della Compagnia a Parigi divenne un vero e proprio mercato a cielo aperto, pullulante di scommettitori e nuovi ricchi improvvisati.

Il prezzo delle azioni della Compagnia del Mississippi passò da poche centinaia di livre a oltre 10.000 livre in meno di un anno! Molti vendettero i propri beni reali (terre, case, gioielli) per investire in quelle che sembravano le galline dalle uova d'oro.

Il Crollo Inesorabile

Tuttavia, la ricchezza promessa dalla Louisiana era in gran parte illusoria. Le colonie non producevano i profitti sperati e non c'erano miniere d'oro a giustificare una tale valutazione. La Bolla era basata sulla speculazione pura e sulla fiducia in un sistema che non aveva fondamenta reali.

Quando i primi investitori iniziarono a rendersi conto che i profitti non arrivavano e cercarono di convertire le loro azioni in moneta metallica (oro e argento), il castello di carte cominciò a crollare.

  • Diffidenza e Panico: La Banca Reale non aveva abbastanza oro e argento per coprire tutta la carta moneta e il valore delle azioni. La fiducia nel sistema di Law svanì.
  • Svalutazione e Crollo: Le azioni precipitarono con la stessa velocità con cui erano salite. La carta moneta si svalutò drasticamente, diventando quasi senza valore.
  • Conseguenze Devastanti: Il risultato fu una catastrofe economica per la Francia. Molti degli "nuovi ricchi" si ritrovarono in bancarotta, l'economia fu paralizzata dall'iperinflazione e dalla perdita di fiducia. John Law stesso fuggì dalla Francia in rovina.

La Bolla del Mississippi rimane un monito potente nella storia economica, un esempio lampante di come la speculazione incontrollata e l'eccessiva fiducia in promesse senza fondamento reale possano portare a disastri finanziari di proporzioni epocali.

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